La legge della montagna by Augusto Golin

La legge della montagna by Augusto Golin

autore:Augusto Golin [Golin, Augusto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Corbaccio
pubblicato: 2011-04-17T22:00:00+00:00


I PROCESSI (1)

A innescare il primo dei due processi di cui daremo conto in questo libro fu proprio il film Italia K2. Il suo successo nelle sale fu una sorpresa per tutti. L’Italia, come detto, aveva bisogno di sognare e di identificarsi nella vittoria dei suoi alpinisti sulla seconda montagna della Terra, subito dopo gli inglesi che avevano salito la più alta, ma meno difficile, l’anno precedente. Della realizzazione del film era stato incaricato il regista Marcello Baldi. Le riprese in Pakistan erano state realizzate da Theo Hörman e Mario Fantin, due alpinisti-operatori. Dopo l’annuncio della vittoria, Baldi si mise al lavoro e girò alcune riprese in Valle d’Aosta e a Cortina d’Ampezzo, dove erano nati i due salitori. Fu costituita una società, la Cinematografica K2 s.r.l., che avrebbe gestito la produzione del film. Il materiale che arrivava dal Pakistan era di ottimo livello e poi c’erano, per la prima volta nella storia del cinema di montagna, le riprese della vetta di un ottomila. La distribuzione della pellicola venne affidata all’ENIC che aveva intenzione di farla uscire in venti città contemporaneamente. La corsa per arrivare alla meta si fece frenetica, bisognava ancora apportare qualche modifica al testo: venne scartato un primo commento redatto da Dino Buzzati al quale fu poi preferito un testo di Igor Mann, che però non metteva sufficientemente in risalto gli aspetti scientifici della spedizione ai quali teneva molto il professor Desio. Infine non si parlava per nulla del ruolo di Bonatti e Mahdi, i quali portando le bombole verso il Campo IX garantirono il successo della spedizione.

Arrivarono così il 25 marzo, la prima al cinema Barberini e il successo nazionale e internazionale. Ma chi avrebbe goduto di questo successo che si traduceva anche in soldi? Il CAI, Baldi e la sua Cinematografica K2 s.r.l. oppure lo stesso Desio?

Come detto, i due salitori del K2 effettuarono delle riprese sulla cima mediante l’uso di una piccola cinepresa 16 mm, progettata appositamente. Era la prima volta che immagini filmate arrivavano da una vetta di ottomila metri. E queste riprese erano costate congelamenti alle mani per Achille Compagnoni che per filmare si era tolto i guanti di protezione perdendone uno. Il successo del film lo convinse a chiedere di poterne condividere anche i guadagni economici ottenuti dagli organizzatori e dalla società che il film aveva prodotto. Fu così che Compagnoni fece ricorso al Tribunale di Milano, citando in giudizio il CAI con atto del 12 settembre 1955, e chiedendo la compartecipazione agli utili, visto il suo contributo dato per le riprese di vetta e i danni da lui subiti alle mani per aver realizzato le riprese stesse.

Il giudizio del Tribunale di Milano, con sentenza emessa in data 26 giugno 1958 – quindi dopo nemmeno tre anni dalla richiesta del ricorrente –, si basò quasi esclusivamente sul «patto di disciplina» stipulato dal professor Ardito Desio, capo spedizione, con ognuno dei partecipanti alla spedizione italiana al K2. Secondo questo patto, innanzitutto, ogni partecipante rinunciava a qualsiasi retribuzione presente e futura. Inoltre i



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